Le regole per vivere a lungo

le mie regole per vivere a lungo

Fabrizio Duranti: ecco le mie regole per vivere a lungo

Fabrizio Duranti: ecco le mie regole per vivere a lungo

L’importanza dello stile di vita

Di recente l’ONU ha dichiarato che la nuova emergenza per la salute mondiale, più ancora dell’Aids, è quella delle malattie legate allo stile di vita. A cosa si fa riferimento?

Se consideriamo ad esempio un Paese come gli Stati Uniti esiste un nesso molto forte tra obesità e diffusione del diabete (di tipo 2), malattia che può portare alla morte o a patologie tutte molto gravi che peggiorano la qualità della vita. Si ingrassa perché si mangia male e troppo, ci si muove poco, si vive una vita legata allo stress. Succede che per cercare di sedare lo stress ci si alimenta in modo compulsivo, non si fa sport perché si è grassi, meno ci si muove più si è nervosi, più si è nervosi più si ricorre al fumo e all’alcol e si producono in eccesso ormoni negativi. L’ingrassamento porta un innalzamento dell’insulina che spinge ad alimentarsi soprattutto di carboidrati e così via. È difficile rompere il circolo vizioso del malessere.

Come si mette in moto quello che lei chiama il circolo virtuoso del benessere psicofisico?

La sintesi della mia filosofia è che si tratta di “un metodo per tutti ma che non tutti possono fare”.

Provo a spiegarmi. È vero che propongo un programma che è alla portata di tutti perché le cinque regole da seguire in fondo sono semplici: controllare la propria alimentazione, fare attività fisica, disintossicare l’organismo, ricorrere a tecniche di rilassamento, prendere dei micronutrienti. Obiettivi realizzabili, ma pensare che una cosa sia giusta e sviluppare buone intenzioni passando all’azione non sempre è così semplice.

Tutti sanno che cosa fa bene, ma non tutti riescono a metterlo in pratica. Esistono blocchi mentali, convinzioni limitanti (non ce la posso fare, non ho tempo etc.): è da qui che bisogna partire per creare motivazioni forti perché è in quest’ambito che si gioca la partita. Il mio aiuto consiste proprio nell’informare e divulgare il più possibile cosa fare per stare meglio.

Partiamo dunque dal discorso dell’alimentazione. Come dobbiamo mangiare?

Non c’è un’unica risposta a questa domanda perché dipende dalla persona e dal livello da cui si parte: ad esempio se da un ventenne sportivo o se da un impiegato cinquantenne sovrappeso, sedentario e stressato. E anche rispetto al periodo della vita, perché l’alimentazione cambierà nel tempo. Come linee guida posso però dire che una prima regola aurea è quella della qualità del cibo. Oggi è un bene prezioso avere un amico contadino…per sapere cosa si mangia. Un secondo aspetto riguarda il dimagrimento: se è necessario perdere peso devo puntare a cibo con un basso indice glicemico, per esempio mangiando carboidrati molto integrali oppure unendo proteine, che abbassano l’indice glicemico, ai carboidrati. Un’altra regola, una volta raggiunta una buona condizione fisica unita alla ginnastica, è di mangiare un po’ di più, ma meno spesso. E magari a volte digiunare. Spesso le persone longeve quasi non cenano. Quindi suggerisco di mangiare poco, soprattutto la sera.

Nello stesso tempo lei sostiene che sarebbe necessario procedere anche con la disintossicazione

Tutte le diete sia pure con nomi diversi raccontano sempre la stessa cosa: sono a basso indice glicemico e di solito prevalgono le proteine, anche se troppe proteine intossicano. Come una macchina che produce scorie va ripulita, anche l’organismo ha un beneficio se si libera di certe tossine. Ad esempio con il digiuno, che è un metodo previsto già da Ippocrate come sistema terapeutico. Non sono favorevole alla digiuno-terapia ma sostengo che giornate di sola frutta sotto controllo medico possono aiutare il corpo a drenare e a tamponare le acidità. Anche quando ci si sottopone a una dieta dimagrante a basso contenuto glicemico e con un leggero aumento di proteine, sarebbe bene introdurre giornate di sola frutta e acqua per disintossicare e ridare alcalinità all’organismo.

Altro punto fermo è l’attività fisica. In generale che tipo di ginnastica e quanta ne consiglia?

Durante la settimana la mia proposta è di fare ginnastica aerobica per quattro o cinque volte, per un tempo minimo di 40 sino a 60 minuti, e un giorno sarebbe utile fare pesi, ma sotto controllo di un istruttore per non rischiare di farsi male. In fondo, se pensiamo alle nostre origini (l’uomo ai tempi della pietra camminava o correva per giorni alla ricerca del cibo e, una volta trovato l’animale, ingaggiava un combattimento corpo a corpo usando la forza per catturarlo) non faccio altro che suggerire quello stesso schema di allenamento: attività aerobica per più giorni da affiancare a un’attività di potenza più concentrata nel tempo.

Nei suoi libri si legge che è soprattutto la corsa a far bene. Perché?

Vanno bene anche tante altre attività aerobiche, dal nuoto alla bicicletta ma con la corsa non ci sono scuse. Oltre a liberare endorfine, scaricare adrenalina e ottenere risultati in breve tempo, la corsa è democratica, alla portata di tutti perché si può correre sempre e ovunque, non serve organizzazione e attrezzature, bastano un paio di scarpette. Mentre, in altri sport, dovrei disporre sempre e comunque di una bicicletta o di una piscina. Va detto però che la corsa è un’attività traumatica e quindi va adattata allo stato fisico e all’età delle persone. Non si può pensare di correre sempre.

Lei è un convinto sostenitore della micronutrizione. Non è sufficiente mangiare in modo corretto?

Sono fortemente contrario a quelli che comunemente chiamiamo integratori, mentre sono a favore di quelli fisiologici che contengono i principi attivi degli alimenti concentrati, filtrati e di buona qualità. E quindi, esami ematologici alla mano, fanno bene i micronutrienti come antiossidanti, omega 3, vitamine, minerali. Se cerchiamo il cibo di buona qualità, è dura ogni giorno nutrirsi in modo corretto e trovarlo sempre disponibile. E anche se lo compriamo direttamente da chi lo produce, sappiamo che ci sono dei limiti dovuti a sistemi intensivi di coltivazione. Così credo che integrare quello che non si riesce a mangiare a sufficienza sia una buona soluzione, anche perché ho sperimentato prima di tutto su me stesso questa scelta che i risultati delle analisi cliniche sostengono in modo chiaro. Va sempre comunque fatta la considerazione che è necessario adattare la micronutrizione secondo lo stile di vita, di come ci si alimenta, se si è vegetariano o meno, della propria età, della diversità genetica, di quanto sport si fa, e così via.


Come ristorare la mente

L’ultimo dei cinque aspetti fondamentali del suo programma di benessere è la meditazione. Perché la considera così importante?

Si pensa che la salute dipenda sola da aspetti fisici e di alimentazione ma se si sta male a livello psicologico spesso ne risente anche l’organismo. Il cervello va ristorato. Magari partendo da una corretta respirazione diaframmatica per circa 10/20 minuti al giorno e nella giusta posizione, ripetendo un mantra positivo che aiuti a svuotare la mente e a raggiungere dei punti di equilibrio nel sistema neurovegetativo. In questo modo riduciamo la produzione in eccesso di ormoni dannosi come il cortisolo, e miglioriamo il nostro stato generale. Alcune persone presentano una respirazione toracica, in apnea: imparare a respirare è propedeutico per trovare un’armonia interiore e per arrivare al rilassamento.

E lo yoga rientra in questo programma?

Lo yoga fa sicuramente bene, anche se io credo nelle cose facili da fare, “casalinghe”. Voglio dire che andare solo una volta alla settimana dal maestro per seguire la lezione yoga non basta perché la pratica andrebbe fatta quotidianamente.

Come si a fa a trovare la costanza per mantenere il circolo virtuoso del benessere psico-fisico?

Ogni volta che spendiamo qualcosa non solo in termini di denaro ma anche di energia e fatica stiamo bene attenti a cosa abbiamo acquistato. Se si seguissero, per un congruo periodo, i cinque passaggi che ho descritto, i benefici e la salute psico-fisica raggiunti sarebbero talmente gratificanti che la fatica sarebbe sicuramente ripagata. Una volta entrati nel circuito non è difficile restarci. È vero che ci sono dei meccanismi di auto-sabotaggio e di auto-lesionismo incomprensibili ma…del tutto umani. Pensiamo a una donna che è poco considerata da marito e figli ma che, se sta male, viene accudita. È evidente che, in quel caso, questa persona potrà “preferire” lo stato di ammalata, anche se lo ammetterà a fatica.


Invecchiare con dignità

La ricerca del salutismo ad oltranza può essere dannosa?

Certo, troviamo il fanatico che porta a un eccesso di salutismo e di rigore arrivando a pesare anche l’insalata, e che deve essere frenato. Al contrario c’è la persona che stava meglio quando stava peggio… Il mio obiettivo è semplicemente dare linee guida che poi ciascuno potrà declinare sul proprio essere, ottimizzando queste regole, quasi quanto un vestito su misura. Attraverso il mio sito (www.studio-duranti.it) e i miei libri cerco di informare il più possibile su questi metodi perché le persone che arrivano da me spesso si attendono miracoli quasi da guaritore, mentre io sono un medico del benessere che spiega come prevenire alcune patologie.

Non siamo anche troppo ossessionati dal nostro aspetto fisico e dal desiderio di restare giovani?

Essendo medico mi occupo anche di medicina estetica. Non sono quindi contrario, ma penso sia fondamentale usare il buon senso. Penso di essere come un dentista che, a una signora di una certa età, ripara un dente perché ritiene ingiusto o poco decoroso non farlo. Cerco di aiutare le persone a invecchiare in modo dignitoso, usando ad esempio il silicio organico, sia iniettato sia per bocca, che dà risultati alla pelle in linea con il resto del mio programma di benessere. Certo, chi vuole evitare a tutti i costi di invecchiare vuol dire che sta male, perché penso che l’esasperazione sia il prodotto di un malessere. Riempirsi di botulino è la manifestazione di un disturbo psicologico. Invece è possibile invecchiare in modo sano e giusto. Mi capita di incontrare persone che non dimostrano l’età che hanno e questo non mi sembra un male…ci sono settantenni che vanno in bici e hanno una vita attiva, ma un settantenne che si fa il lifting, ad oggi non ha la mia approvazione.

Esistono dei metodi per mantenere giovane la mente?

Esercizi di fitness mentale ne esistono molti ma se una persona continua a essere curiosa, a studiare, a crescere, a fare programmi per il futuro… la mente risponde bene a questi stimoli positivi. Sono convinto che, dai 10 ai 100 anni, sia la passione il vero motore della vita.

E oltre al suo lavoro lei che passioni ha?

Ho sempre avuto la fortuna, sin dall’adolescenza, di mettere tutto me stesso in quello che faccio. Ma ad appassionarmi in modo particolare è il contatto diretto con la natura: quando nuoto o faccio immersioni, quando vado in bicicletta o a fare sci alpinismo ricevo emozioni forti, che mi ricaricano e mi fanno star bene.